Teatri di Pietra 2023 Villa Livia OPERA PRIMA Calendario e Sinossi

SOPRINTENDENZA SPECIALE ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO DI ROMA
Teatri di Pietra 2023 

OPRA PRIMA - Drammaturgie e Soggetti inediti da rappresentare
dal 26 al 29 giugno 2023// ore 18,00
VILLA DI LIVIA - Lauretum

Via della Villa di Livia 187 ,
PRIMA PORTA - ROMA

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* ingresso con prenotazione online OBBLIGATORIA
* online www.liveticket.it
whatsapp 351 907 2781
www.teatridipietra.it / fb teatridipietra
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C A L E N D A R I O
---------- lun 26 giugno
SULLE GINOCCHIA DI ANANKE CANTO IL TUO NOME

di Evelina Barone
adattamento e drammaturgia
Isabella Moroni e Argillateatri
regia di Ivan Vincenzo Cozzi
con Brunella Petrini, Manuela Boccanera
Ileana de Gregorio, Susanna Lauletta
---------- mar 27 giugno
GUERRIERE IN NOME DI...

testo Luisa Stagni
con Michele Belsanti, Giorgia Palmucci
Virginia Veludo, Luisa Stagni
regia Luisa Stagni
---------- mer 28 giugno
KAIROS

di Gipeto
con Gipeto e Cecilia Casini
danza Elisa Carta Carosi
---------- gio 29 giugno
L’AQUILA E L’ALABASTRO

di Cinzia Giorgio
regia di Filippo Carrozzo
con Veronica Cinque e Massimo Napoli
 
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VILLA di LIVIA
Primaporta - Roma
“Opra prima” V edizione - della rassegna di inediti
a cura di Alma Daddario

Il mito è qualcosa che non è mai accaduto, ma che in realtà accade sempre. Il mito
racconta l’animo umano, le scelte, le vicende, la storia, prima che accada. E’ lo
specchio divinatore che attraverso il passato, ci mostra quello che sarà il nostro
futuro. E’ il racconto eterno che accomuna l’umanità, ne disvela le aspirazioni, le
speranze e le paure che accomuna uomini e donne, semplici e grandi spiriti.

 

 

SULLE GINOCCHIA DI ANANKE

Storie di donne reali, contemporanee, eppure tramate dal mito, dalla poesia e dal canto. Esistenze esposte al caso, che mal distribuisce fortune e sfortune e al dolore, imprevedibile nei modi e nei tempi.

Ananke, la madre delle Moire, Ananke la dea del destino, del fato, della necessità, sulle cui ginocchia è deposto il fuso della vita sostiene e soccorre queste donne che possiedono soltanto il loro nome. Quel nome che conosce e vibra, che era in principio, ed era pensato come l’augurio del destino. L’augurio di
Ananke. Ognuna di queste donne ha una storia ingiusta, una storia di male da raccontare. Eppure, nel racconto di ciascuna è nascosta anche la capacità di imparare a far brillare la felicità nel dolore.
Di scoprire che la nostra storia ci offre tutti gli strumenti per la comprensione, la compassione e la cura.
In questo modo ogni vita si trasforma nel canto stesso della propria esistenza. Quel canto che riscalda e protegge.

 


GUERRIERE IN NOME DI...
Un giornalista, zelante inviato di guerra racconta la devastazione che vede intorno: una donna seduta per terra si dondola. La raggiunge e la vuole intervistare. La donna racconta la morte della sua famiglia, la violenza subita. Stringe al petto uno zainetto scolastico nel quale troverà il diario di sua figlia guerrigliera, un libro cristiano sulla vita di Giovanna D’Arco e il libro di chimica. Inizia a leggere e la lettura diviene realtà: l’inviato di guerra, fino ad ora solo voce, si materializza trasformato nella Dea Eris la dea della guerra sanguinaria, la dea della discordia che dileggia e contrasta le tre figure femminili: la vecchia madre, e le altre due guerriere da lei evocate dalla lettura del diario: sua figlia Asiul e Giovanna D’Arco. Tre donne guerriere in nome di….



KAIROS
Cosa è Kairos, il tempo divino? Le parole dell’attore raccontano i momenti in cui la
vita ci concede di cogliere una occasione o ce la fa perdere per un soffio. E per l’attore è essenziale la visione del tempo visto come  kairos ; , condizione necessaria affinché sia pronto a rispondere alle sfide della vita e quindi capace di cogliere l'attimo per poterle affrontare e soprattutto esprimere… trasferire. Nessuna filosofia: per la scena il tempo Kairos è il tempo del teatro, una combinazione di attimi di
“pericolo” e “opportunità”. In questa visione si hanno infinite prospettive per partecipare  ad una nuova creazione", di essere protagonisti e non comparse di vite altrui. Con la scelta tra il pericolo e l'opportunità, si ha la possibilità di costruire qualcosa di nuovo da qualcosa di vecchio. Il tempo Kairos colma lo strappo con il vecchio modo  creando il  nuovo modo...
In scena l'attore e autore gipeto, l'attrice Cecilia Casini, la danza con Elisa Carta Carosi e le musiche originali di Marco Schiavoni.

 



L’AQUILA E L’ALABASTRO
Siamo nel 37 dopo Cristo. Una misteriosa donna arriva a Capo Miseno e si introduce nella villa dell'anziano imperatore Tiberio. Si chiama Maria, e giunge dalla lontana Giudea per chiedere udienza. Tiberio all'inizio non si mostra interessato a quella che crede essere una questuante. Scettico e restio ad
ascoltare le parole della donna, rimane però colpito dalla sua bellezza e dalla tenacia con cui si impone, pur con dolcezza. Le consente di parlare ed esporre le sue richieste. A questo punto si svilupperà tra i due un dialogo profondo e serrato, da cui emergerà la personalità tormentata di un uomo potente, ma infelice, alla fine dei suoi giorni. Reso cinico dalla vita, rimarrà comunque scosso dalle parole della donna, che si rivelerà essere Maria di Màgdala, la Maddalena. Parole che lo costringeranno a confrontarsi con una realtà che aveva oramai rimosso.

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